giovedì 21 maggio 2009

Un nuovo inizio


Afroditex Debevec si gira lasciando scorrere lo sguardo sul campo, un velo di tristezza le oscura lo sguardo sempre allegro e sorridente. poi volge gli occhi verso le sorelle, quelle che non sono in viaggio, una ad una, e verso la bandiera rappresentante la tribe che lei stessa cuci' tanto tempo fa.
Afroditex Debevec: Questa non è più casa mia.
Afroditex Debevec: Non è più la casa delle Sha Dar.
Cristal Ansaldo incontra lo sguardo della En e per un istante china il capo e si rammarica.
Afroditex Debevec si morde il labbro inferiore per reprimere l'angoscia e le lacrime, immagini le scorrono davanti agli occhi di tutti gli anni passati li con le sorelle.
Cristal Ansaldo: En, come non è piu la casa delle Sha' Dar??*chiede spaventata da quelle parole cosi nette.
Keila Destiny colpita dallo sguardo della EN capisce che sta arrivando il momento ....
Afroditex Debevec: Non lo è più... non è più casa mia... e non è più la casa di quei valori che ho cercato di trasmettere a tutte voi.
Cristal Ansaldo sente lo stomaco chiudersi e deglutisce a fatica ricordandosi i suoi primi passi in quel campo.
Afroditex Debevec prende dalla sacca una piccola pergamena e un carboncino e comincia a scrivere su qualche riga veloce indirizzata alle sorelle che ancora dormono o che sono in viaggio.
Keila Destiny capo chino al suolo con il tentativo di scacciare le lacrime per impedirne lo sgorgare strofina il naso con una mano mentre l'altra va a posarsi sui capelli in un gesto nervoso facendone rotolare una ciocca tra le due dita.
Afroditex Debevec: "Tal sorelle.... Io Afro, En delle Sha Daresh, porto con me la bandiera e il nome delle Sha Dar in un'altra terra. Chi vuole raggiungerci, mandi un bird a me o alla Se. Vi manderemo la mappa per raggiungere la nuova casa della Sha Dar" firmato Afroditex, Patri, Keila, Shalilla, Cristal.
Afroditex Debevec si avvicina alla bandiera lentamente, accarezzando il legno che la sostiene. Poi di colpo, con forza, lo estrae dal terreno e se l'appoggia su una spalla.
Keila Destiny segue tutti i movimenti della En.
Cristal Ansaldo osserva la En e cerca di trattenere il respiro per rallentare un poco l'angoscia che la sta prendendo.
Afroditex Debevec poi guarda Valeria, sorridendole "Sei libera di decidere del tuo destino sis... ma sappi che nel caso, nessuna di noi ti porterà rancore. Sarai sempre nostra sorella."
Cristal Ansaldo sospira fortemente e guarda Vale cercando di accennare un sorriso.
Keila Destiny guarda la bandiera che la En tiene sulla spalla e solo ora si rende conto realmente dei fatti che stanno accadendo e la mente la riporta agli ultimi avvenimenti accaduti nella tribe.
Valeria Aristocrat ascolta le parole della En chinando il capo verso il basso.
Keila Destiny guarda il campo per l'ultima volta inquadrando e cercando di memorizzare ogni ettaro di terra, le cose care, il pozzo a cui spesso amava sedersi sul bordo per immergersi nei suoi pensieri.
Cristal Ansaldo si volta e sospirando osserva tuto il campo senza accorgersene inizia a singhiozzare e poi si volta verso la En e la osserva.
Afroditex Debevec: Andiamo, sorelle...
Afroditex Debevec: Abbi cura di te, Valeria...
Valeria Aristocrat: Abbiate cura di voi, Sorelle.
Cristal Ansaldo annuisce *Vale, sia sempre la tua strada protetta dai Pks*
Afroditex Debevec lascia scorrere lo sguardo per un'ultima volta al campo, prima di girarsi per non rimetterci più piede.
Keila Destiny frettolosamente riguarda tutto il campo, il vulcano, le cascate e annuisce alla En riportando lo sguardo su di lei.
Valeria Aristocrat guarda ad una a una le sorelle.
Afroditex Debevec prende un respiro profondo e si avvia.
Cristal Ansaldo guarda la En ed annuisce*aye, En...sono pronta....sono nata Sha'Dar...
Keila Destiny poi posa lo sguardo su Valeria e la saluta con un velo di tristezza.
Valeria Aristocrat guarda le sis allontanarsi e un senso di tristezza la pervade.
Uscendo dal campo, decidono di passare davanti alla città, per guardarla un'ultima volta e salutarla.
Afroditex Debevec shouts: Be well, Kamras!
Afroditex Debevec: Tal Typ.
Typhoon Vyper: Fate buon viaggio huntress.
Afroditex Debevec: Tal, male.
Typhoon Vyper: Vi verremo a trovare.
Afroditex Debevec china la testa in segno di ringraziamento all'uomo.
Cristal Ansaldo prende respiro a fatica *Be well, Kamras*
janet Berman si rattrista nel sentire urlare certe parole.
Keila Destiny innalza la testa alle mura della città e con voce strozzante dice quasi sussurrando*Be Well Kamras*
Cristal Ansaldo osserva lentamente la finestra vicino alla porta da cui è fuggita molte volte e sorride.
Afroditex Debevec guarda le mura della città... che ha odiato ma nello stesso tempo amato.
janet Berman vede le nemiche abbandonare la loro terra ed il cuore le stringe.
Afroditex Debevec si morde nuovamente il labbro per non mostrare la sua debolezza e il suo dolore.
Typhoon Vyper sente dentro di se che questo è solo un arrivederci e non un addio.
Afroditex Debevec: Andiamo sisse.
Typhoon Vyper: Be well, huntress.
Cristal Ansaldo stringe l'arco tra le mani e picchia nervosamente un piede a terra*aye, En*
Typhoon Vyper: Buon viaggio.
janet Berman: Be well.
Afroditex Debevec: Be well.

domenica 17 maggio 2009

Our flag... our name




Una sera intorno al fuoco


........... Rido, la battuta fatta dalla sis mi fa ridere veramente di cuore.Siamo sedute attorno al fuoco, una giornata di caccia si è appena conclusa, volgo lo sguardo attorno e ad ogni viso che incontro, ad ogni sguardo che incrocio il mio cuore si colma di una piacevole sensazione di pace e di gioia. Le mie sorelle, la mia tribù. Questi volti, queste ragazze sono parte di me. Non indugio su nessuna in particolare, abbraccio il gruppo con uno sguardo d'assieme. Ciascuna di loro potrebbe raccontare avventure bellissime, a volte tristi. Alcune tragiche. Anche io potrei, il dolore di una ferita subita da un nemicoi n battaglia, lo sguardo carico di speranza di una sis tenuta prigioniera non appena ti vede latrice di una proposta di scambio. Il fuoco crepita alto, le voci delle sis si fondono in un chiacchericcio fatto di risate e di frasi canzonatorie. Socchiudo gli occhi, sento le loro voci fondersi in un unica voce. La voce della tribù. Ecco ora sento distinta fra le altre la voce di ........... Ma forse è solo un impressione. Si, è solo un impressione,non può essere lei. Apro gli occhi, la cerco con lo sguardo inquieto. Richiudo gli occhi so che non può essere lei. Eppure c'è. Non capisco, un momento di agitazione si impossessa del mio cuore. Momento che subito passa non appena riesco a comprendere. Sono qui con noi. Tutte le sis che per vari motivi ci hanno lasciato sono qui. Sono contente, felici anche loro di vedere come questa tribù sia viva, reattiva, capace di superare le difficoltà che implica essere Taluna su Gor. Apro gli occhi e riempio il mio sguardo con i visi di tutte. Un nodo di commozione mi stringe la gola. Forse i priest kings hanno voluto farmi capire qualcosa. Esiste uno spirito, un sentimento che ci accomuna, che ci lega, che ci rende più forti, che ci fa alzare ancora una volta per andare in soccorso di una sis nonostante la stanchezza o le ferite. E' la stessa ragione che a volte ci porta a discutere anche animatamente, quando non capiamo subito come per vie diverse stiamo in realtà facendo la stessa cosa. Difendiamo la tribù............La tribù non è fatta solo della somma di noi sorelle. Tutte noi insieme valiamo molto di più. Sento profonda nel cuore questa consapevolezza. Socchiudo gli occhi sperando che il riverbero delle fiamme e l'atmosfera scherzosa del gruppo mi consentano di nascondere la lacrima di commozione e di gioia che mi riga la guancia.

Patri, Sha'Daresh Se

Druuna



Druuna io, una Pledge , ma sono Pantera da sempre nel cuore e nell'anima. Essere Pantera è riflettere qui in Gor ciò che sono nella vita reale, anche se questa Seconda vita ci insegna a non mischiare tutto troppo con il reale. E' bellissimo poter vivere nella foresta stare al campo avanti al fuoco assieme alle mie sorelle e parlare dei raid dei maschi e non vedere l'ora di uscire per tenere l'arco in spalla sentire il suono delle frecce correre a piedi nudi rincorrendo il nemico.. ma essere Pantera, no è solo un gioco, non lo è, ti prende dentro, ti rattrista ,ti fa incazzare, ti dà piacere, ti fa godere, ti fa vivere e pensare in quel modo come una Pantera, sopravvivere e vivere tenendo sempre testa a tutti: a chi cerca di prenderti la libertà, quella libertà che ti sei presa con le unghie e con i denti, l'unica cosa che ti appartiene, l'unica cosa che hai....

Druuna, Sha'Daresh Huntress

Fayoum

E' l'alba, la prima brezza fresca del mattino comincia ad entrare dalla finestra della mia capanna, svegliandomi. Pigramente mi alzo stiracchiandomi ed esco rimanendo un attimo ad osservare il mare tingersi dei primi raggi di sole. In lontananza, alcuni uccelli volano in cerchio sull'acqua alla ricerca di prede. E' uno spettacolo che mi lascia sempre senza fiato... Da lontano mi giunge un chiacchiericcio e le risate delle mie sorelle. Sorrido e con passo svelto le raggiungo.

"Le nostre scorte di cibo stanno per terminare. Dobbiamo provvedere."

E così ci mettiamo in viaggio per una città nel deserto, Fayoum. La barca ci lascia ad un piccolo approdo lungo il fiume. Con occhio attento mi guardo intorno per valutare le possibilità che abbiamo di non finire catturate e che apparentemente non sembrano molte. Ci tengono d'occhio.... Un uomo, in piedi su una duna di sabbia davanti a noi, lancia frasi provocatorie che ignoriamo. Mentre ancora ci guardiamo attorno, sento sibilare nell'aria vicino al mio orecchio una freccia... Questione di un attimo e poi il caos. Con la coda dell'occhio, mentre prendo il mio arco, vedo le mie sorelle fare la stessa cosa e correre svelte ed agili nel deserto tirando frecce.

Ma sono tanti, molti più di noi. Ad un tratto un dolore lancinante mi trafigge la gamba e cado a terra mentre tutto lentamente intorno a me si tinge di nero. Quando riprendo conoscenza, mi trovo legata ad un attrezzo che viene spinto in una gabbia di ferro, chiusa da una catena. Un volto duro mi fissa, le sue parole schegge di ghiaccio "Qui le tue sorelle non ti troverranno mai." Poi si gira e se ne va.

Da una piccola apertura nel muro sento giungere da fuori i suoni della battaglia. Poi la voce di una sorella che urla il mio nome. Ma non posso rispondere, sono imbavagliata.
Un nodo mi stringe la gola mentre il mio cuore si fa sempre più piccolo man mano che aumenta la consapevolezza che da li non sarei mai più uscita... non viva per lo meno...
Dopo un tempo che mi è sembrato interminabile, quell'uomo torna e mi tira fuori da quella fredda gabbia. Strattonandomi mi porta al molo e... le gambe mi cedono quasi per il sollievo e la gioia... le mie sorelle!

Mentre mi rilasciano, tra di noi volano solo poche, lievi formali parole. Sono i nostri sguardi che comunicano, i nostri silenzi, colmi di rispetto, gratitudine, unione e profondo affetto che solo chi combatte come un'unica entità per la propria sopravvivenza e libertà può comprendere.

Afroditex, En of Sha'Daresh tribe